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Caro INGEGNERE, ti scrivo per liberarti, una volta per tutte, dalle aziende che ti sfruttano senza permetterti di crescere e dalla vacuità di una formazione solamente accademica, due strade che non ti portano a raggiungere il lavoro dei tuoi sogni.

 

Fermati un Attimo e Ascolta Quello Che Ho da Dirti,
Scoprirai un’importante Verità!

 

Adesso ti domando:

  • Cosa si impara all’Università?
  • Cosa serve nel mondo del lavoro per essere assunti al primo colpo?

 

Immagino che molti abbiano la risposta e che in molti già sappiano quanto sono lontane oggi queste due realtà:

Teoria Vs Pratica; Studi Vs Esperienza.

Se vuoi uscire dall’università e avere immediatamente accesso al mondo del lavoro, ricevere proposte da aziende leader, non fidarti di coloro che ti propongono di lavorare subito senza valutare le tue competenze pratiche.

 

INFATTI C’È UN PROBLEMA!

 

Sono proprio queste le aziende che ti sfruttano per farti fare fotocopie o piccoli lavoretti che non accrescono in alcun modo il tuo CV.

E’ TROPPO importante avere un approccio COMPLEMENTARE agli studi universitari, coniugando passione ed esperienza lavorativa operativa: vacanze in uffici tecnici per imparare a disegnare e a rappresentare le tolleranze, in officina per imparare le lavorazioni meccaniche e i materiali.

 

Ti sto parlando della mia teoria della complementarietà.

 

Ossia della capacità, attraverso la passione e la determinazione, di coniugare studio e pratica.

Non perdere tempo in aziende che non ti fanno crescere o ancora peggio, mandando curriculum da casa senza la minima intenzione di sporcarti le mani per imparare e fare esperienza.

LA REALTÀ INFATTI
È ANCHE PIÙ ILLUSORIA DI QUELLO CHE SEMBRA! 

 

Sai cosa ti dico?

 

La pratica te la devi andare a cercare offrendoti di lavorare senza mettere in primo piano il guadagno economico, imparando quello che realmente servirà di li a poco.

 

Sì! Devi proporti di lavorare anche a basso costo all’inizio, ma nella migliore azienda per te! Dove ti insegnano e non dove ti sfruttano per consegnare la posta. Dove ti mettono al tornio o alla fresa e ti spiegano le lavorazioni meccaniche anziché farti spedire i fax. Non dove ti illudono d’insegnarti qualcosa che in realtà non ha nulla di concreto, ma dove impari subito la differenza tra acciaio e alluminio dal punto di vista pratico. PERCHE’ QUELLO CHE IMPARERAI NON HA VALORE!!! Tutto questo è troppo importante!

Nel complesso AVRAI SPESO IL TUO TEMPO IN UN’AZIENDA,
OTTENENDO QUELLO CHE TI ASPETTAVI:

 

FAR CRESCERE LE TUE COMPETENZE LAVORANDO SU PROGETTI IMPORTANTI CON LE MAGGIORI AZIENDE LEADER IN CAMPO AUTOMOTIVE E MACHINERY.

 

Ti parlo di allenarti, fuori dagli orari di studio per farti trovare pronto ai successivi colloqui di lavoro.

Ti parlo di quello che un imprenditore legge in un CV prima di assumere un ingegnere meccanico. Sapete infatti qual è la mia prima domanda di fronte a un candidato neo-laureato?

“Di cosa sei appassionato e come ha investito il tuo tempo libero durante gli studi?”

Se la risposta è azzeccata, al 90% è assunto e FIDATI: non mi sbaglio quasi mai!!!

Se vuoi uscire dall’università e avere immediatamente accesso al mondo del lavoro, ricevere proposte da aziende leader, ricordati della mia teoria della COMPLEMENTARIETA’ e non perdere altro tempo.

Alla prossima

 

Pietro Pometti
Responsabile del Percorso Lavorativo per Ingegneri Meccanici

2 Comments

  • clari stefano ha detto:

    Io ho fatto quello che hai scritto per anni, ma le aziende erano piccole e molte hanno chiuso.
    Anche ora mi stò sforzando di cercare azienda soprattutto per crescere e fare quello che dici tu, ma qui in Toscana è davvero difficile.
    La cosa buffa è che ora con una laurea da un mese, forse ho più difficoltà perchè tutti vogliono o il laureato che progetta la nave per marte o lo junior di 25 anni e io ne ho 48, purtroppo.
    Tu che faresti?
    Io non mollo e continuo a cercare dove spendere la mia laurea e le mie conoscenze.
    Se hai delle proposte in Emilia Romagna dimmelo.

    clari stefano

    • Pietro ha detto:

      Ciao Stefano
      la mia risposta non ti farà piacere temo, ma è sincera e diretta come tutto quello che scrivo.
      Ad oggi il nostro gruppo conta 180 persone circa. Anche se siamo giovani di strada ne stiamo facendo un bel po e di cose ne abbiamo viste.
      Sette di queste persone le abbiamo accompagnate noi alla pensione, erano arrivati in un momento della propria carriera dove oggettivamente un lavoro vicino casa non lo trovavano più.
      Abbiamo creduto in loro, nelle loro competenze e nella loro voglia di dimostrare di essere ancora capaci.
      Loro ci hanno ripagato con la disponibilità a spostarsi da casa. Partivano la domenica sera e tornavano a casa il venerdi … Questo ci ha consentito di renderli partecipi dei nostri progetti che come la natura del nostro mestiere sono itineranti. Di persone che superano i 50 anni ne abbiamo eccome nel gruppo, ma tutte hanno accettato questa dura realtà, quella di spostarsi.
      Ti confermo che in Toscana c’è poco lavoro per il nostro mestiere e che quindi anche tu dovrai fare i conti con questa decisione prima o poi.
      Intanto vieni a fare un colloquio, mi farebbe piacere conoscerti.
      Ciao
      Pietro

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