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Cari ragazzi,

conoscete la storia del rally e delle categorie? È un racconto avvincente!

Ascoltate… andiamo per punti:

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Anni ‘60

 

Fino alla prima metà degli anni sessanta, il concetto stesso di rally è vago e questa tipologia di gara vive il suo periodo pionieristico: chiunque ha un’auto può disputare e vincere una di queste corse, basate sulla resistenza delle vetture e non sulla velocità impressa dai piloti. In quegli anni, il livello tecnico delle auto e le condizioni della viabilità sono tali che il solo fatto di completare percorsi di un migliaio di chilometri, a medie di 40-50 all’ora, rappresenta un’impresa.

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Da metà anni ‘70

 

Questo scenario si stravolge nella seconda metà degli anni sessanta, per due fattori decisivi: il miglioramento della viabilità e l’incremento dell’affidabilità e delle prestazioni delle auto: prove di velocità pura, collegate tra loro da tratti di trasferimento su strade aperte al traffico. La nascita di un campionato si accompagna alla discesa in campo della FIA, che decide di regolamentare i rally. La Lancia Delta è la vincitrice di 4 mondiali per piloti e 6 mondiali per marche, la vettura a vantare più vittorie nel WRC con 11 campionati mondiali conquistati e a detenere il record di titoli consecutivi conquistati (6).

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MA UNA BOMBA STA PER ESPLODERE… NEGLI ANNI ’80:

 

Anni ‘80

 
Viene introdotto il Gruppo B. Nel 1974, sui campi di gara irrompe la Lancia Stratos, la prima auto concepita a tavolino con l’unico scopo di vincere nei rally. Il rapporto tra rally e macchine partecipanti s’inverte: non si tratta più di un’auto prodotta in serie da cui deriva una versione da competizione, si progetta al contrario un mezzo da corsa di cui si predispone una versione semplificata da produrre nel numero minimo di esemplari per l’omologazione.

LA LANCIA STRATOS È UN LUPO IN UN GREGGE DI PECORE!

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Ma le concessioni regolamentari del Gruppo B portano alla realizzazione di vetture i cui limiti vanno ben oltre le possibilità di controllo dei piloti. Il rogo nel quale bruciano Henri Toivonen e Sergio Cresto in Corsica, la Ford RS200 di Joaquim Santos e Miguel Oliveira che si schianta tra la folla in Portogallo, l’incidente gravissimo avvenuto in Argentina a Vatanen, che gli costò molti giorni in coma, fanno capire al mondo dei rally che è ormai arrivato il momento di alzare il piede dall’acceleratore. Dal 1987, a causa di vari incidenti e di troppe tragedie, tutte le vetture Gruppo B vengono bandite dai rally.

Anni ‘90

Le vetture Gruppo A divengono le uniche in grado di giocarsi la vittoria del mondiale. Questo determina l’abbandono da parte di Peugeot e Austin, mentre Lancia, Ford e Audi sviluppano nuovi modelli sulla base del regolamento Gruppo A. Nel corso degli anni anche Mazda, Mitsubishi, Subaru e Toyota parteciperanno ufficialmente al mondiale con vetture di questa categoria. Per la stagione 1997 viene varato un nuovo regolamento tecnico con l’introduzione di un nuovo gruppo, denominato WRC, che permette maggiore libertà nello sviluppo tecnico, minori vincoli con i modelli di serie, e favorire, almeno in linea teorica, l’ingresso di nuovi costruttori.

Anni 2000

In questo periodo assistiamo a una graduale perdita delle potenza di auto e una maggiore sicurezza. Numerosi sono stati i costruttori e si è assistito all’ascesa di Sébastien Loeb, che, al volante di vetture Citroën, è divenuto uno dei piloti automobilistici più grandi di tutti i tempi, battendo numerosissimi record.

LOEB: UN EXTRATERRESTRE, 9 VOLTE CONSECUTIVE CAMPIONE DEL MONDO!!!

Anni 2010

Nel 2009, a causa della crisi economica internazionale, Suzuki, Subaru e Mitsubishi hanno deciso di ritirare le proprie squadre ufficiali dal Campionato mondiale Rally.
Nel 2011 è stato introdotto il nuovo regolamento tecnico, che prevede per tutte le WRC l’impiego di un motore turbo con cilindrata di 1600 cm³. Le vetture finora utilizzate sono la Citroën DS3, la Ford Fiesta e la Mini Countryman. La Volkswagen Polo dal 2013 è diventata l’auto da battere.
Nel 2014 è tornata nel campionato anche la Hyundai, con la i20 WRC, mentre nel 2016 è stato il turno della Toyota con la Yaris WRC.

Il rally non rallenta, nascono le vetture WRC plus!

Nel 2017 il regolamento cambia e le vetture diventano WRC plus, diventando auto più veloci e potenti. I motori hanno una flangia del turbo più grande, che viene allargata da 34 a 36 millimetri, mentre la pressione del boost è rimasta invariata a un massimo di 2,5 bar. Queste modifiche permettono ai propulsori delle vetture di passare dai circa 300 CV dichiarati del 2016 a quasi 380 CV.

QUAL È  IL VOSTRO PERIODO PREFERITO NELLA STORIA DEL RALLY?! AVETE UN PILOTA NEL CUORE?

Scriveteci nei commenti…

Volete diventare un progettista da WRC? Inviate il vostro CV!

Alla prossima,

Pietro

 

Pietro Pometti
Responsabile del Percorso Lavorativo per Ingegneri Meccanici

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